Megarails: una goccia, nel mare del fermodellismo.

Megarails: una goccia, nel mare del fermodellismo.

venerdì 21 dicembre 2018

(NON) APRITE QUELLA PORTA! N°5

della serie: (NON) APRITE QUELLA PORTA!


TE LA DÒ IO LA FERROVIA DA GIARDINO!

Resti del vecchio raccordo Milano Certosa - Alfa Romeo stabilimento Portello

Buongiorno! Avete presente quelle discussioni tra amici dove si disquisisce e ci si confronta su chi ha preso il pesce più grande durante l'ultima battuta di pesca? Oppure su chi tra loro si è sparato il tempo più basso da casello a casello? Immaginiamo il dibattito spostato sul modellismo ferroviario...di tutte le scale.
"Io ho un gran bell'impianto in scala N, da lì a là" … "Io ho un HO che passa attraverso la casa" … "Io invece ho un impianto LGB che va per tutto il giardino" …(lo scontro diventa pesante)… "Io ho la miniferrovia a vapore vivo, vuoi mettere?" …poi, timidamente "Io ho una ferrovia che passa nel giardino condominiale, proprio dove abito!". Silenzio. Panico. Poi avanza un sommesso brusio…"Ma va là, ganassa...stavolta l'hai sparata grossa!".

.....................Davvero?



Ma quale appassionato di ferrovie e di fermodellismo non vorrebbe una ferrovia vera che gli passi praticamente in casa?
Bè...in effetti questo binario è fuori servizio e isolato dal resto della rete da diversi anni. Ma visto così, in questo contesto "domestico", è una scena particolare. Il territorio circostante è stato profondamente modificato e soprattutto urbanizzato. Non è dato sapere se la sede è di proprietà condominiale oppure è un rimasuglio delle FS. Resta il fatto che questo centinaio di metri scarso di binario è sopravvissuto fino ai giorni nostri. Non è stato rimosso, vuoi per oggettive difficoltà operative vuoi anche per una forma occulta di...rispetto. Esso fa parte di un pezzo importante della storia operosa e industriale di Milano, del XX secolo.






In questa pianta della città del 1937, dall'incredibile sito stagniweb.it, si cerchi la stazione ferroviaria di Milano Certosa in alto a sinistra. Poco più a destra si riconosce la pianta dell'ex Fiera Campionaria. Un tracciato ferroviario unisce i due punti di interesse. Accanto alla fiera c'era il vecchio stabilimento dell'Alfa Romeo, nel quartiere "Portello". Un singolo binario non elettrificato esistente dal primo Dopoguerra che serviva sia la fabbrica di automobili sia il quartiere fieristico.
Questo raccordo è andato in disarmo fin dagli anni '70 per poi venire dismesso nel decennio successivo, anche a causa del progressivo spostamento della produzione verso altri siti produttivi del gruppo FIAT oltre che verso lo stabilimento "alfista" di Arese. al giorno d'oggi sopravvivono alcuni resti del binario in vari punti del vecchio tracciato, quasi tutto attualmente sede stradale.Tranne...un sito molto pittoresco.
In Via Gallaratese, di fronte all'incrocio con la piccola Via giannini, esiste un vasto giardino condominiale che al suo estremo opposto confina con via de Lemene. Da una parte all'altra questo (bel) giardino è attraversato dal vecchio raccordo ormai dismesso, ma integro.



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Senza addentrarci nel cortile, privato, si può comunque allungare la vista oltre il cancello. E, magari con qualche potente mezzo fotografico, osservare il breve tracciato che, con una curva appena abbozzata, punta dritto verso via De Lemene.





Ora ci muoviamo proprio in Via de Lemene. Oltrepassiamo il centro sportivo di volley, una piccola curva sulla destra e troviamo il cancello posteriore del giardino: qua ha termine la incredibile "ferrovia da giardino". Qua le rotaie sono leggermente sepolte da terriccio e vegetazione ma è lecito pensare che, se il condominio non ha fatto asportare il vecchio binario, non lo ha fatto per tutto il giardino e non solo un po' sì e un po' no...






In questa immagine tratta da Google Maps si nota l'area del sito. Il tracciato del vecchio raccordo è segnato in rosso; l'area dove si trova il binario superstite è segnata in giallo.
Mi raccomando, osservate senza addentrarvi, si tratta sempre di proprietà privata. Anche se chissà, con le buone maniere si ottiene tutto...si riesce a scoprire ancora qualche metro.





Si ringrazia Giorgio Stagni col suo intramontabile sito stagniweb.it.

Se trovo altre tracce del (fu) raccordo provvederò a postare una nuova edizione di questo umile articolo.

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