Megarails: una goccia, nel mare del fermodellismo.

Megarails: una goccia, nel mare del fermodellismo.

mercoledì 7 luglio 2010

Il percorso spirituale di Megarails - parte I



La mia iniziazione al mondo del modellismo ferroviario passò naturalmente dalle confezioni di trenini.


Dopo un timido "sondaggio" con un Lima Crick (scala 1:45), mio papà diede il primo affondo al Natale del 1971. Confezione classica Lima HO con "Tartaruga", due carrozze Y, ovale con due scambi e trasformatore. Più un'altra confezione più piccola, a pile: locomotiva da manovra FS, credo di fantasia, due carrozze e un semplice ovale. Gli scambi erano elettrici e li sto utilizzando sul mio vecchio HO ancor oggi. Ci giocai ma non troppo, affascinato all'epoca da macchinine e Lego, e misi comunque a dura prova la resistenza dei trenini di Vicenza, robustissimi.
Papà per un po' di tempo montò l'ovale con binario di precedenza su una tavola di compensato 160x100 cm...ora che ci penso, fu un chiaro e deliberato messaggio subliminale, ma io ero ancora piccolo! Non ero ancora consapevole di cosa mi aspettava. Per esempio, oggi i bimbi sono più svegli. Per esempio, la prima volta che ho fatto sedere mia figlia, nata nel 2007, sulla mia moto aveva già capito tutto del suo futuro...era tutta goduta!...


Papà ci riprovò nel 1972: confezione a pile con piccola vaporiera e due vagoncini merci, semplice ovale che arricchì la dotazione dell'anno precedente. Era una stagione di transizione: mi piacevano un sacco le auto in scala 1:13 della Pocher. Alcune me le regalarono i miei, altre sono acquisti recenti nei mercatini. Ricordo in particolare la FIAT 125 della Pocher e la Alpine-Renault A310 acquistata in Francia. Quelle di quando ero bambino, sono in parte da rimontare ma le ho ancora tutte! Poi si sognavano i Big Jim, i mitici soldatini Atlantic...

Il mio paziente e tenace padre, "marklinista" convinto, mi diede la spallata definitiva nel Natale del 1974.
Confezione a "otto" con ponte girevole e viadotto, treno francese "Le Capitole" con locomotiva BB 9200, due carrozze GC - Capitole e un carro per auto al seguito. Più una marea di binari e scambi sciolti, un trasformatore per i treni e uno per gli scambi, una stazione con semaforo e altri accessori. Trovai tutto sul divano di casa: una cosa che non dimenticherò mai.
Il danno era fatto: il trenino diventò il mio gioco preferito. Di sempre. Ho avuto e ho ancora altre passioni, sono motociclista da una vita, ma tra una passione e l'altra sono sempre legato al fermodellismo.


Inoltre trovai nella nuova confezione un catalogo un po' più ricco dei depliant precedenti. Sfogliai nei giorni seguenti questo catalogo e scoprii un mondo, dove esisteva una moltitudine di rotabili e accessori vari che potevano ampliare ancor di più le mie possibilità di gioco.
Nel frattempo stavo scoprendo il mondo dei treni veri, così ritrovavo in questo interessante libretto la E 646 e la E 645, che tante volte avevo visto sulla linea del Frejus quando andavo in montagna.
Esilarante fu il siparietto che misi su la prima volta che papà mi portò a Milano. Feci il terzo grado al macchinista del rapido da cui eravamo appena scesi: mi accorsi che la sua E 444 aveva il muso "panciuto", diverso dalla "Tartaruga" Lima che possedevo e chiesi spiegazioni...e lui a spiegarmi che il mio modellino era il prototipo mentre la E 444 "panciuta" era la vera locomotiva di serie. Mi sentii un po' fregato dalla Lima; mio padre, dietro, rideva sotto i baffi!
E il peggio doveva ancora venire...quando nelle mie orecchie risuonò per la prima volta la parola "plastico"......plastico......plastico.......

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